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In·tra·ve·dé·re

2023

Il progetto si sviluppa attorno alle Gole del Raganello di Civita, un paese arbreshe in provincia di Cosenza, le quali nel 2018 sono state teatro di una inondazione che provocò numerose vittime.

A causa di questo tragico avvenimento le istituzioni territoriali hanno vietato l’accesso al canyon fino alla risoluzione giuridica della vicenda la quale, a distanza di quasi sette anni, è ancora in corso.

Il lavoro si concentra sulla barriera fisica che impedisce l’accesso all’area, elemento che caratterizza il paesaggio italiano in molte aree della penisola. Il reticolato arancione, tipico di una segnaletica di divieto di accesso, diventa un filtro attraverso cui lo sguardo passa cogliendo il paesaggio retrostante restando però ferito e mutilato.

L’atteggiamento fotografico emula quello dei turisti che, curiosi, guardano attraverso i fori per intravedere il paesaggio non accessibile.

Sviluppandosi su 12 immagini disposte a griglia il lavoro sottolinea la tensione che si crea indagando con lo sguardo un’area interdetta, oscillando tra gesto voyeuristico e analisi sociale, creando un corpus seriale che con la sua regolarità evoca il reticolato stesso, imponendo al fruitore quella barriera che incontra nella quotidianità e sottolineando le implicazioni politiche e visive che essa crea.

Il titolo richiama la sottrazione forzata allo sguardo ma allo stesso tempo sottintende una percezione alterata dal filtro.

La serie è accompagnata da 2 immagini in grande formato che ritraggono una, la Timpa del Demanio (La parete del Demonio) e il Ponte del Diavolo, l’atra un manifesto turistico collocato nel paese. Esse offrono una visione contestuale del luogo, offrendo uno sguardo più ampio e creando una struttura evocativa legata al folklore

locale in cui la presenza demoniaca ha sempre giocato un ruolo fondamentale.

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