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Pelagos

Realizzato nel 2023

Il lavoro nasce dall’esigenza di dare un’immagine ai fondali ancora inesplorati degli oceani. Durante i primi anni dell’800, l’approccio positivista al fondale oceanico era rivolto alla scoperta e conquista del punto più profondo. L’immaginazione di ecosistemi, apocalittici,

mostruosi è tipico della letteratura del tempo come in Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne.

Le prime sonde in cui l’uomo si calava ed era presente nella spedizione rivelano una delusione alla conquista

del suolo delle fosse delle marianne, il fisico ed esploratore Auguste Piccard infatti nella famosa spedizione del batiscafo Trieste, afferma una volta arrivato :

” Bene, non c’è nulla da vedere, possiamo risalire sù”.

Con l’avvento della tecnologia, la scienza ha smesso di focalizzarsi sull’immagine, non attendibile come un tempo, ma ha iniziato a basarsi unicamente sui dati che ci permettono di avere chiaro l’intero ecosistema nei minimi dettagli e in maniera estremamente aggiornata. La fotografia perciò non ha più avuto la possibilità di rappresentare gli abissi, se non quella naturalistica che però si focalizza sulle specie piuttosto che sui fondali desertici.

Attraverso questo lavoro ho voluto creare il mio personale viaggio per affrontare tale delusione e trasformarla in una possibilità metafotografica.

Attraverso una polaroid mai scattata ho manipolato il fissaggio che si trova nelle sacche retrostanti creando dei paesaggi al buio. Il risultato rivela un fondale dato dall’assenza di luce, che coincide con l’assenza di conoscenza e mi ha permesso di avere l’immagine

mai ritrovata del fondale oceanico.

Il lavoro è accompagnato da un immagine d’archivio che rappresenta una mappa d’oceano completamente vuota. Essa deriva dal libro di Lewis Carroll The Hunting of the Snark del 1876. Nel libro Carroll scrive:

“Aveva comprato una grande mappa che rappresentava il mare, senza la minima traccia di terra: e l’equipaggio fu molto contento quando scoprì che erauna mappa che tutti potevano capire. Anche altre mappe hanno queste forme, con le loro isole e i loro promontori! Ma dobbiamo ringraziare il nostro coraggioso Capitano” così protestava l’equipaggio “per aver comprato la migliore: un perfetto e assoluto vuoto!”

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